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    il gioco d'azzardo è il miglior modo per ottenere nulla da qualcosa
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    I numeri choc dell'azzardo e le scelte (sospette) di Stato. Prima gli affari

    Storia di Maurizio Fiasco.


    Sulla carta la riforma del settore dell’azzardo allo studio del governo dovrebbe garantire maggiormente i “giocatori” e ridurre i rischi derivanti da siti illegali e riciclaggio, recependo i principi vigenti in materia a livello europeo (tutela dei minori, prevenzione delle dipendenze, rapporti più chiari tra Stato e concessionari delle licenze). Ma nella pratica il decreto legislativo in cantiere potrebbe generare nuove opportunità per un business che nel 2023 ha indotto gli italiani a sperperare più di 150 miliardi euro. Una novità su tutti non convince, ovvero la scelta di “congelare” l’Osservatorio per il contrasto dell’azzardo attivo presso il ministero della Salute e travasarne le competenze nella nuova “Consulta permanente dei giochi pubblici”, prevista dal nuovo testo normativo che Palazzo Chigi sta mettendo a punto. Compito principale di questo nuovo organismo dovrebbe essere il monitoraggio completo delle attività, incluso quelle illecite e non autorizzate, e i relativi effetti dannosi sulla salute degli italiani.


    Per una cautela, alquanto sospetta, la notizia choc resta pressoché velata. Nell’anno che si è appena concluso, il volume totale dei giochi d’azzardo nel 2023 ha superato la cifra di 150 miliardi di euro. Quaranta in più rispetto al 2019, quello che ha preceduto il biennio del Covid-19. Nell’online, il balzo è stato con cifre iperboliche: dai 36 miliardi e 388 milioni di euro, sempre della vigilia della pandemia, a oltre il doppio, ovvero 85. Davanti a un valore numerico tanto assurdo, gran parte delle persone colte e dell’opinione pubblica non ne rilevano le implicazioni elementari. Vi è, direbbe Leonardo Sciascia, un «eccesso di evidenza». E perciò la realtà rimane invisibile, pur presentando dimensioni assurde. Bisogna perciò scomporla nei tratti essenziali per aprire gli occhi davanti al mondo.

    Un discernimento critico è necessario, perché in questo gennaio si adotteranno scelte legislative dalle conseguenze pesanti e a lungo termine, nell’ordine: per il milione e mezzo e oltre di azzardopatici, che fanno parte dell’universo dei consumatori abitudinari, cioè di almeno 5,1 milioni di persone, stimati nel 2018 dall’Istituto Superiore di Sanità. L’80 per cento delle perdite al gioco d’azzardo proviene da questa frazione di italiani.

    Nelle settimane scorse il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del decreto legislativo per un “riordino” dei giochi online, nel quadro della delega fiscale conferitagli dal Parlamento per tutto il complesso del mercato dell’azzardo. Al tema della distribuzione nello spazio fisico delle città dovrebbe provvedere un successivo Dpr. Perché questa divisione della materia in due tempi? In tal modo, separando le norme sul comparto del digitale, gli enti territoriali non potranno esprimere alcun parere – né vincolante né consultivo – nel merito. Le Regioni e i Comuni, infatti, che hanno emanato leggi e regolamenti per il distanziamento spaziale e temporale dei locali dell’azzardo dai luoghi sensibili (scuole, centri giovanili, servizi sanitari, oratori, palestre), come potrebbero avere voce nel dettare criteri e regole per il web? Non resterà loro che subirne le conseguenze certe e permanenti, che sono concrete (azzardopatie, dissesti familiari, devianze minorili, conflitti nelle famiglie…). L’esclusione appare priva di senso, giacché la “ratio” che ha mosso le amministrazioni regionali e locali a intervenire è stato l’impatto sociale, sanitario, economico e di sicurezza pubblica prodotto dall’azzardo. E dunque non fa granché differenza se le patologie siano derivate dalle slot-machine nelle sale di quartiere o dai casinò nel web.

    Anche il ministero della Salute verrà messo in mora, giacché il suo organismo consultivo – l’Osservatorio sulla dipendenza da azzardo, deputato dal 2016 a valutare l’impatto sociale e sanitario – sarà sostituito dal ministro dell’Economia e delle Finanze con una cosiddetta “Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia”, competente anche in tema di dipendenze e danni sanitari: valutati anche da concessionari e gestori dell’azzardo. È come se per misurare le conseguenze del tabagismo sulle malattie respiratorie, ci si avvalesse del punto di vista dei produttori di sigarette. O per regolare le patologie correlate all’alcol, si delegasse la materia ai produttori di vini e alle società che provvedono ai distillati superalcolici. Nel concludere i lavori nel dicembre del 2022 (ma non più reinsediato, nonostante gli atti già firmati per il triennio 2023-2026) l’Osservatorio aveva trasmesso al ministro un documento preciso per un assetto coerente della materia, costruito una gerarchia di valori istituzionali.

    Il primo valore richiamato dall’Osservatorio è salute, secondo l'articolo 32 della Costituzione, e dunque l'obbligo dello Stato a tutelarne l'integrità. Segue, sempre nella gerarchia, il controllo della sicurezza pubblica, poiché l'azzardo induce a comportamenti criminali, e non solo delle associazioni mafiose. Segue, al terzo posto, il monopolio fiscale dello Stato, che è stabilito per contenere le condotte e non per stimolarle. Questo come si giustifica, nel comparto dei giochi online, quando da 85 miliardi lo Stato ricava l’1 per cento? Il quarto valore pubblico è la possibilità dell’attività di impresa, che ovviamente va subordinata ai precedenti tre principi. Se il decreto legislativo diventasse legge, avverrebbe un capovolgimento della sequenza.
     
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    Ho trovato questo articolo.
    Dategli una occhiata.

    Nel gioco d’azzardo, attenzione al canto delle sirene
    La ricerca dei meccanismi comportamentali e neurobiologici delle dipendenze porta con sé anche indicazioni chiare, basate sulle evidenze, su come disinnescare il rischio di ricadere ogni volta vittime dell’attivazione di meccanismi appetitivi alterati. Non sempre le politiche seguono i suggerimenti provenienti dalla scienza, ma questa non è certo una novità.

    Di dipendenza da gioco d’azzardo, della cosiddetta ludopatia, abbiamo parlato con il neuroscienziato cognitivo Nicola Canessa, preside della classe di scienze umane e della vita della Scuola universitaria superiore Iuss-Pavia e responsabile del Laboratorio di neuroscienze cognitive Iuss-Maugeri presso gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri. Canessa studia gli aspetti comportamentali e neurologici dei processi decisionali e motivazionali anche in una prospettiva clinica.


    l'articolo prosegue al link riportato qui sotto, buona lettura a tutti ....
    :pollice ok:

    www.vita.it/ludopatia-attenzione-al-canto-delle-sirene/
     
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    È stata aggiornata la “black list” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che contiene l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta di gioco in Italia. I domini oscurati sono ora 9.827, 142 in più (143 nuovi meno 1 ripristinato, ndr) rispetto all’ultimo aggiornamento del 21 agosto.

    “Con la presente nota – scrive ADM -, che costituisce, ai sensi dell’art.102, comma 1, del D.L. 14 agosto 2020, n. 104, convertito in legge 13 ottobre 2020, n. 126, ordine di rimozione delle iniziative di chiunque offra o pubblicizzi prodotti o servizi secondo modalità non conformi a quelle definite dalle norme vigenti, si dispone, ad integrazione dell’elenco del 21/08/2023, l’inibizione di n. 143 nuovi siti internet e l’immediato ripristino della connessione alla rete internet dei 1 siti di seguito specificati:

    comparatore.affilroi.com

    Al riguardo, si precisa che, fermo restando quanto già disposto con i precedenti provvedimenti, l’inibizione dei nuovi siti internet – da realizzarsi attraverso il reindirizzamento verso l’indirizzo IP 217.175.53.72 – e il ripristino della connessione alla rete internet dei siti sopraindicati dovranno avvenire perentoriamente entro e non oltre il 25/10/2023. Nel sito istituzionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla pagina Home page – Giochi – Antifrode e controlli – Siti web inibiti, è riportato l’elenco completo e aggiornato dei siti internet sottoposti ad inibizione che codesti fornitori di connettività potranno utilizzare per completare le loro procedure”.



    L'articoloo completo qui
    :pollice ok:

    www.jamma.tv/attualita/gioco-onlin...oscurati-305682
     
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    La partita finale sul gioco d’azzardo
    22 Febbraio 2024
    Claudio Forleo
    Giovedì 22 febbraio in Parlamento si chiude “il primo tempo” di una riforma attesa da anni, quella sul sistema del gioco d’azzardo in Italia. Presso le Commissioni V e VI della Camera e del Senato si sta giocando una partita decisiva per il futuro di un importante settore economico – il quale garantisce un copioso gettito erariale alle casse dello Stato – che ha profonde ripercussioni sulla salute dei cittadini – la dipendenza da gioco d’azzardo è una realtà che coinvolge centinaia di migliaia di persone – e, aspetto tutt’altro che secondario, viene costantemente aggredito dalle mafie, che fanno affari d’oro anche infiltrando il comparto legale.
    Il contributo di Claudio Forleo*
    Le sopra citate Commissioni dovranno esprimere un parere sullo schema di decreto legislativo redatto dal Governo relativo al riordino del gioco online, che nel solo 2022 ha raccolto oltre 73 miliardi di euro di giocate. È per l’appunto una parte di un’ampia riforma del settore che proseguirà nelle prossime settimane con l’atteso decreto sul gioco d’azzardo su rete fisica (altri 63 miliardi di euro di giocate nel 2022).

    Tali decreti sono il naturale prosieguo dell’iter previsto dalla Legge 9 Agosto 2023, n. 111, recante Delega al Governo per la riforma fiscale. Tra i punti della normativa – che interviene anche su Irpef, Iva, Irap, tributi regionali e locali, sanzioni – ecco l’art. 15 che contiene la Delega al Governo per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici.

    Le (tante) criticità
    Una riforma tanto complessa avrebbe sicuramente meritato una più ampia discussione (qui l’iter). Non solo parlamentare, quanto pubblica. La riforma infatti dovrebbe rispondere ad una serie di esigenze: mettere ordine ad un settore cresciuto dal 2000 in avanti senza un criterio preciso, proteggere i cittadini dal “mostro” chiamato DGA (Disturbo da Gioco d’Azzardo, una dipendenza inserita nei manuali), proteggere il comparto legale – e i giocatori – dalle mafie, che sfruttano il gioco d’azzardo con la stessa facilità con cui il famoso coltello caldo entra nel burro. Purtroppo questa discussione non c’è stata.

    Le relazioni che accompagnano il decreto legislativo tracciano – o per meglio dire confermano – una linea molto chiara sulla priorità in fase di riordino: il gettito erariale. Una linea, seguita pedissequamente da ogni esecutivo nell’ultimo quarto di secolo, che ha innescato le criticità sopra elencate. Il decreto prevede l’istituzione di una Consulta permanente dei giochi pubblici che vedrà la partecipazione dei “rappresentanti dei concessionari”, in quello che suona come un evidente conflitto di interessi.

    La scelta di emanare in tempi diversi i decreti legislativi sul gioco online e sul gioco fisico non risponde alla necessità di ridisegnare l’eccessiva offerta di azzardo oggi disponibile in Italia, prima (sebbene non unica) causa delle criticità evidenziate.

    Nella Relazione illustrativa al decreto si vaticina un ritorno alla pubblicità del gioco d’azzardo – vietata da cinque anni, fatte salve alcune discutibili deroghe – come “funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, comunque coerente con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili”. Si sostiene l’assunto secondo cui il divieto di pubblicità avrebbe innescato un aumento del gioco illegale e che la pubblicità aiuterebbe i giocatori più vulnerabili. Un assunto mai dimostrato da alcuno studio indipendente.

    Infine, nel brevissimo ciclo di audizioni tenuto (15 febbraio 2024; 13 febbraio 2024; 7 febbraio 2024), è emersa un’altra proposta: la compartecipazione delle Regioni al gettito derivante dall’azzardo, in particolare da slot machine e VideoLottery. Avviso Pubblico ha sempre espresso parere fortemente contrario ad una iniziativa di questo tipo, capace di attivare un pericoloso circolo vizioso sui territori e che vedrebbe le Regioni fare ciò che per anni è stato contestato allo Stato: stimolare le giocate per fare cassa.

    Il documento di Avviso Pubblico
    Queste ed altre “spine” della riforma vengono evidenziate nel documento redatto dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico e inviato alla VI Commissione Finanze del Senato. Una memoria che trae origine dal know-how acquisito dall’Associazione in oltre dieci anni di impegno su questo tema, che non si limita ad evidenziare ciò che – dal nostro punto di vista – non andrebbe fatto, ma avanza diverse e circostanziate proposte per la riforma del settore, proponendo al Governo di gerarchizzare le proprie priorità, a partire dal diritto alla salute dei cittadini, come del resto evidenziato nella relazione di fine mandato resa nota dall’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituito presso il Ministero della Salute.

    Il timore è che una riforma del settore azzardo che prosegua nel sentiero fin qui battuto, non solo non sia in grado di riparare alle enormi storture del sistema, ma gli faccia fare un ulteriore passo indietro, eliminando il divieto di pubblicità, coinvolgendo le Regioni nella spartizione del gettito erariale e, non ultimo, eliminando di fatto il distanziometro ed altri strumenti che – profondamente osteggiati dagli operatori del settore – hanno invece consentito in questi anni di arginare il problema dipendenza da azzardo su rete fisica.

    L’impegno prosegue

    Al netto delle importanti scelte che saranno prese in sede parlamentare, prosegue l’impegno di Avviso Pubblico nella prevenzione e nel contrasto alle criticità innescate dall’abuso d’azzardo sui territori. Lo scorso 13 febbraio è stata presentata a Milano la seconda edizione de La trappola dell’azzardo, il progetto con BPER Banca, che ha il dichiarato obiettivo di aumentare la consapevolezza dei rischi e dei pericoli che ruotano intorno al mondo del gioco d’azzardo, cercando di coinvolgere e sensibilizzare soprattutto il mondo giovanile.

    Inoltre, accanto al consueto monitoraggio del fenomeno e alla relativa documentazione prodotta dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico, ricordiamo la nuova iniziativa di Se questo è un gioco, progetto finanziato da Fondazione Adventum, che ha realizzato un podcast distribuito da Altreconomia, attraverso cui viene offerta una panoramica completa che va dall’analisi sanitaria a quella sociale ed economica del fenomeno.

    *Autore con Giulia Migneco di “La pandemia d’azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma.” Altraeconomia 2021. Responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico
     
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    Legge sulla ludopatia approvata in Cdm: dal Dlgs sui giochi online una stretta all'utilizzo del contante
    L'obiettivo della legge sul gioco d'azzardo è quello di contrastare il riciclaggio di denaro sporco e la ludopatia. Il testo è passato in Consiglio dei ministri
    Pubblicato il: 12-03-2024 23:24.......




    https://notizie.virgilio.it/legge-sulla-lu...ontante-1610441
     
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    speriamo che questa legge davvero contrasti la ludopatia, qualcuno sa nello specifico cosa siano queste regole piu stringenti sull'autoesclusione?
     
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    CITAZIONE (grifozena @ 14/3/2024, 19:24) 
    speriamo che questa legge davvero contrasti la ludopatia, qualcuno sa nello specifico cosa siano queste regole piu stringenti sull'autoesclusione?

    https://www.adm.gov.it/portale/autoesclusi...distanza-giochi
     
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    CITAZIONE (Heming @ 17/3/2024, 07:21) 

    intendevo se ci fosse qualche novità ma da quel link sembra la solita autoesclusione, nulla di più stringente. poi non so magari devono ancora aggiornare il sito
     
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    CITAZIONE (grifozena @ 17/3/2024, 23:34) 
    intendevo se ci fosse qualche novità ma da quel link sembra la solita autoesclusione, nulla di più stringente. poi non so magari devono ancora aggiornare il sito

    non lo so , prova a fare una ricerca personale, epo magari puoi dare delle delucidazioni anche ad altri utenti.
    Un saluto !
     
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    Ho trovato questa notizia sul web, e voglio condividerla con voi.
    La disponibilità di denaro, risulta essere sempre una causa molto determinante per agevolare una dipendenza da gioco d'azzardo


    "non è che ho smesso. è che non ho ancora ricominciato"

    Fred De Palma, il re del reggaeton italiano, ha parlato della sua ex dipendenza dal gioco d’azzardo in un’intervista al Corriere della Sera. Un lungo percorso cominciato per il suo amore per il rischio: “Chi fa l’artista vive sempre nel rischio, in una scommessa continua, il tenore di vita cambia se azzecchi o no un pezzo. Credo che questo sia il motivo che mi ha sempre fatto vivere la vita scommettendo”. Come cita nel testo di “Adrelina”, canzone in cui parla di come ha vissuto la ludopatia: “Come diceva forse Vasco Rossi, non è che ho smesso, è che non ho ancora ricominciato”.

    De Palma ha spiegato che il suo approccio alla vita può aver influenzato il suo problema con il gioco d’azzardo: “Il problema è che preferisco perdere completamente o vincere in maniera assoluta, la via di mezzo non mi dà emozioni. Io devo o vincere tutto o rovinare tutto. O primo in tutta Europa o ultimo a Sanremo, non metto neanche in conto il decimo posto. Credo che questo mio approccio ‘esistenziale’ abbia influito sul gioco d’azzardo, perché è esattamente la trascrizione online del mio modo di vivere. La vittoria non era mai abbastanza. Non era importante quanto vincevo se sapevo che potevo vincere di più, e non era importante quanto perdevo se sapevo che potevo perdere di più. Era un circolo vizioso, mi sono reso conto che non ho mai giocato per i soldi: non ho mai vinto, non ho mai preso il bottino e sono scappato. Ho sempre giocato per il brivido di vedere se quel giorno avrei vinto o perso in maniera assoluta”.

    L’artista ha spiegato che tutto questo è stato aggravato dalla facilità con cui poteva scommettere: “Perdevo soldi sdraiato sul divano, con il cellulare in mano. O nel letto. Senza uscire di casa. Pericolosissimo, non devi neanche fare la fatica di andare al casinò”.

    Fred De Palma ha confessato di aver perso fino a 500mila euro, ma per fortuna ora ne è fuori: “Ho riconosciuto il problema, che è il punto di partenza per uscire da una dipendenza. A un certo punto la mia vita girava su un binario solo: becco una hit e scommetto i soldi che guadagno. Era un caos che faceva bene alla mia musica, ma faceva male a me e ho capito che mi dovevo fermare. Ho seguito un percorso da uno psicologo, ho passato mesi impegnativi, la dipendenza non è solo mentale, ma è anche fisica: sudi, tremi, il pensiero ossessivo ti rincorre. Non mi piace dire che ora ‘ho vinto’, anche perché visto il tipo di dipendenza non è il caso… Sai che è un impulso che sarà sempre dentro di te, e sta a te riuscire a domarlo”.


    l'articolo completo qui www.radiobruno.it/fred-de-palma-e-...i-ha-distrutto/
     
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    LOTTA ALLA LUDOPATIA
    Gioco d'azzardo, sale giochi in calo: dalla Regione oltre 3 milioni di euro contro la ludopatia
    Gli assessori Donini e Corsini: "Rafforziamo il nostro impegno per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza, a partire dai più giovani e dalle persone vulnerabili"



    Percorsi familiari, sportelli d’ascolto, laboratori nelle classi, attività di formazione per genitori e docenti. E ancora, gruppi terapeutici e di mutuo aiuto, iniziative in collaborazione con centri antiusura e sportelli sovra-indebitamento. L’Emilia-Romagna continua a rafforzare il proprio impegno nella lotta al gioco d’azzardo attraverso il Piano d'azione contro la ludopatia 2022-2024: la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la ripartizione delle risorse alle Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini, per l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza, pari a oltre 3,2 milioni di euro. Più di 10 milioni di euro considerando gli ultimi 3 anni.

    Un Piano d’azione suffragato dalla Legge regionale numero 5 del 4 luglio 2013 che, come conferma uno studio condotto dall’Amministrazione regionale sull’attuazione della normativa a livello territoriale, ha dato risultati importanti: negli ultimi 10 anni, dall’entrata in vigore della legge a novembre 2023, data dell’ultima rilevazione, in Emilia-Romagna sono diminuite del 45,2% le attività con gioco d’azzardo situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili; si tratta, ad esempio, di scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

    "Un risultato significativo - sottolineano gli assessori regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Commercio, Andrea Corsini - che ci sprona a fare ancora di più per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza da gioco d’azzardo, e tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili, a partire dai giovani. Lo facciamo agendo direttamente sul territorio, in collaborazione con le Aziende sanitarie, i Comuni e le associazioni, per informare e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze che la ludopatia può comportare, per loro stessi e per i propri cari, a livello economico ma anche sociale, di salute e benessere. I dati ci dicono, purtroppo, che le persone assistite dai Serdp, i Servizi per le dipendenze, sono in aumento: dobbiamo continuare a fare ogni sforzo per contrastare questo fenomeno”.

    La legge regionale contro il gioco d’azzardo
    La legge regionale 5/2013 ha introdotto misure drastiche di dimensionamento dell’offerta legata al gioco d’azzardo, mediante l’imposizione del vincolo di chiusura o delocalizzazione per le attività di sale gioco e sale scommesse situate nei pressi di luoghi ritenuti sensibili. Oltre alla diminuzione del 45,2% delle attività con gioco d’azzardo situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, molti Comuni hanno ampliato l’elenco dei luoghi nei pressi dei quali vietare queste attività, includendo biblioteche, teatri o cinema (20 Comuni), aree verdi o spazi pubblici all’aperto (15 Comuni), e non meno importanti luoghi di aggregazione, come circoli, associazioni, centri sociali, o spazi educativi. Dal 2013 al 2023, inoltre, in Emilia-Romagna sono stati emanati 225 provvedimenti di chiusura per violazione della normativa sul gioco d’azzardo, e 483 attività hanno chiuso. 41 sono le attività che hanno delocalizzato e 290 sono le sanzioni comminate per il mancato rispetto della normativa. Con il coinvolgimento di Comuni ed esercizi commerciali, è stato anche istituito il marchio “Slot Free ER”, rilasciato agli esercenti di attività commerciali, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio gli apparecchi per il gioco d’azzardo.
    gioco-macchinette-ludopatia-2
    Gli assistiti per gioco d’azzardo patologico in Emilia-Romagna
    Nel 2022, in Emilia-Romagna sono stati spesi 8 miliardi e 904 milioni di euro al gioco d’azzardo, con una spesa pro-capite di 1.997 euro l'anno. Sono soprattutto uomini (8 su 10, l’81,6%), di cittadinanza italiana (92,1%), con età media di 49 anni: si tratta dei cittadini che più spesso si sono rivolti ai Servizi per le dipendenze dell’Emilia-Romagna per ricevere aiuto. In totale coloro che si sono rivolti al servizio nel 2022 sono stati 1.247, il 143% in più rispetto ai 513 del 2010. Nel 57,2% dei casi (713 su 1.247), si è trattato di nuovi assisti. Altra quota importante è quella degli over 65, che costituiscono il 16% degli assistiti. Minore, invece, la quota degli under 25, che costituiscono il 4,3%. Rispetto alle tipologie di gioco con premi in denaro, il 37,8% delle persone che hanno ricevuto aiuto dal Serdp preferiva i videogiochi nei bar o nelle sale gioco e il 13,8% il Lotto, il Superenalotto, Lotterie, Totocalcio e Gratta&vinci, in entrambi casi in uguale misura tra uomini e donne. Prettamente maschile, invece, la scelta di scommettere (sul calcio ma non solo), preferita dal 7,9% degli assistiti Serdp, e il gioco d’azzardo online (3,9%). Per quanto riguarda i luoghi di gioco, il 49,3% dei giocatori si recava al bar o dal tabaccaio per giocare, il 25% nelle Sale giochi/Snai e il 16,1% usava piattaforme online a casa propria o altrui.


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    Redazione FORLI TODAY.IT
     
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    «Pratica sportiva è l'antidoto più importante contro il gioco d’azzardo»
    Doppio incontro a Verona per il progetto "La Trappola dell’Azzardo". Coinvolti studenti dell'Istituto Cangrande della Scala, l'Ordine dei giornalisti del Veneto e l'Ordine degli avvocati di Verona


    Studenti dell'Istituto Cangrande della Scala all'incontro del progetto "La trappola dell'azzardo"
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    Centocinquanta studenti dell'Istituto Cangrande della Scala, l'Ordine dei giornalisti del Veneto e quello degli avvocati di Verona sono stati coinvolti nel convegno sul tema "Sport, Legalità e Azzardo". L'evento ha fatto parte del progetto ideato da Bper Banca e Avviso Pubblico "La Trappola dell’Azzardo" per sensibilizzare sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

    All'incontro mattutino con studenti e studentesse, le relatrici sono state Agnese Cadura e Alice Tosi, psicologhe e psicoterapeute dell'Ulss 9 Scaligera. Nel pomeriggio, nella sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, invece, si è svolto il convegno accreditato anche dall’Ordine dei giornalisti e dall’Ordine degli avvocati.
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    L'incontro nella sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

    «Siamo contenti di ospitare anche nel Veneto un progetto efficace e capace di coinvolgere un gran numero di studenti e di cittadini interessati al tema del gioco d’azzardo patologico - ha commentato Simone Aldeghieri, responsabile territoriale del Triveneto di Bper Banca - Vogliamo essere protagonisti nel sensibilizzare al massimo le persone su quelli che sono i rischi e i pericoli di questo preoccupante fenomeno. Abbiamo da sempre messo in campo misure atte a tutelare clienti e famiglie, grazie a continue attività di informazione».
    Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, ha aggiunto: «Questo progetto rappresenta un ulteriore attestato di testimonianza dell’impegno che Avviso Pubblico sta portando avanti da tantissimi anni per prevenire il diffuso fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo. La tappa di Verona è stata l’occasione per affrontare gli aspetti legati allo sport e alla salute dei giocatori con riflessi importanti sulla dipendenza, ma anche per evidenziare lo stretto rapporto che esiste tra mafie e gioco d’azzardo, messo in evidenza in questi ultimi anni da numerosissime inchieste e dalla stessa direzione investigativa antimafia, secondo cui l’azzardo rappresenta per le organizzazioni criminali il secondo settore di interesse, con rilevanti implicazioni sia all’interno della società che nell’economia».

    «Da amministratore locale osservo che i numeri ci dicono che la solitudine è una criticità che incide sul fenomeno del gioco d’azzardo - ha dichiarato il sindaco di Verona Damiano Tommasi - Ci sono sempre più persone che, per scelta o per altre dinamiche, vivono da sole, e molte si lasciano coinvolgere dalle scommesse e giocano online. Serve dunque un controllo sociale, anche per sostenere gli atleti che si annoiano o non hanno risultati e si rivolgono a questi canali. Fondamentale è guardarsi attorno ed essere sentinelle, creando antidoti efficaci come una campagna di sensibilizzazione e, contemporaneamente, tessendo una valida rete di attenzione e di cura. Le scommesse però non riguardano solo il calcio, ma tutte le discipline sportive, soprattutto quelle non trasmesse in televisione e quindi non controllate. Per questo bisogna ridare dignità a tutto lo sport, incentivando invece il ruolo che gli compete, quale collante sociale trasversale e inclusivo che costringe a connettersi con le relazioni umane reali. Lo sport può essere una sorta di prevenzione indiretta rispetto alle devianze. In Italia spesso ci si sente più furbi degli altri, mentre va capito che lo sport non è raccomandazione, ma è allenamento, sacrificio e accettare le sconfitte, altrimenti non si arriva da nessuna parte. La pratica sportiva è infatti l’antidoto più importante per contrastare il gioco d’azzardo, motivo per cui ho deciso di impegnarmi ad incentivare sempre di più la pratica dello sport sul territorio, perché ciò significa investire sul nostro futuro».


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