Io e la mia storia di giocatore totale

testimonianza

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    il gioco d'azzardo è il miglior modo per ottenere nulla da qualcosa
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    hemingzeroazzardo.blogspot.it | sabato 24 maggio 2014




    Riporto una testimonianza di una persona che conosco , anche se solo virtualmente, che mi ha contattato e mi ha autorizzato a pubblicarla sulla mia pagina!

    Praticamente è un'intervista che gli è stata fatta
    a cui seguono naturalmente delle risposte !!
    Le sue risposte .

    Presentazione :

    Ho 36 anni, sono sposato da 9 ed ho una splendida bimba di 2.
    Ho un onesto impiego in un'azienda produttiva.
    Sono una persona comune.
    Tra i tanti sogni che ho, ne possiedo uno anche riferito al gioco: aprire un gruppo di auto-mutuo-aiuto nella mia zona, visto che attualmente, SerT a parte, non ce ne sono.

    Ma per questo ci vuole tempo e un po' di formazione.

    Mi piacerebbe che esistessero organi competenti e seri per affrontare questa tematica per fare informazione e prevenzione, ad esempio nelle scuole.

    Mi piacerebbe che lo Stato smettesse di inventare quotidianamente nuovi giochi, atti a impoverire maggiormente il cittadino.

    Mi piacerebbe che i media la smettessero di pubblicizzare prodotti e giochi. Basta nascondersi dietro alle frasi "Gioca responsabilmente" e "Può causare dipendenza patologica" perchè queste frasi, seppur siano sintesi di studi, significano solo nascondersi dietro ad un dito.

    O meglio, sono una presa in giro che fa venire i nervi.


    -1 quando hai iniziato a giocare, e quali erano i sistemi che preferivi?

    Ho iniziato a giocare all'età di circa 16-17 anni "seriamente".
    Con gli amici si andava a fare qualche puntatina ai cavalli, un po' per passare i pomeriggi dopo la scuola in compagnia ed un po' per provare emozioni diverse.

    Reputavo più "interessante" giocare ai cavalli che andare al parco a fumare qualche canna come facevano invece molti miei coetanei.
    Ovviamente ai tempi avevo una disponibilità economica limitata, considerando che non provengo da una famiglia abbiente.
    Per carità, i miei non mi hanno mai fatto mancare niente, ma non navigando nell'oro, la paghetta era limitata.
    A memoria credo di avere iniziato a "giocare seriamente" cosi.
    I cavalli mi hanno conquistato e "rapito" per un po' di tempo, magari non in modo assiduo, ma ogni tanto la capatina in agenzia la si faceva.

    Col passare degli anni e soprattutto quando ho iniziato a lavorare, oltre ai cavalli sono entrati nella mia vita i giochi "lottomatica": lotto, schedine varie, superenalotto.
    Crescendo e con il conseguimento della patente ogni tanto (4-5 volte l'anno) si partiva alla volta del Casinò di Campione e si andava a giocare sui tavoli, ma questo forse era più un modo per svagarci e passare serate diverse che un modo per poter giocare.
    Si univa "l'utile al dilettevole".
    Poi negli ultimi anni di "attività" con l'avvento delle scommesse sportive e del poker e soprattutto con la possibilità di giocare online, ho ampliato il campionario.
    I miei preferiti erano quelli in cui si ha la convinzione di poter mettere in campo un minimo di abilità e di capacità (si sa che però non è cosi).
    Negli ultimi periodi mi sono anche affidato spesso al caso, non disdegnando puntate frequenti al bingo online o altri giochi "numerici" come il 10elotto ad esempio.

    Non mi hanno mai attirato e fatto "innamorare" le slot, da quelle a moneta a quelle di ultima concezione, le famigerate VLT con jackpot.

    Ho giocato anche a queste saltuariamente, senza però che scoccasse la "scintilla", senza avere l'adrenalina in corpo che ad esempio una mano a poker mi dava. Posso ritenermi, e lo dico prendendomi in giro e con un pizzico di amarezza, un GIOCATORE TOTALE.


    -2 con quale frequenza giocavi?
    Giocavo appena ne avevo la possibilità.
    Anni fa, potendo giocare solo in determinati locali FISICI (agenzie ippiche, tabaccherie, casinò), giocavo nel weekend o durante alcune sere d'estate quando le corse dei cavalli si disputano in notturna.

    Oppure mi facevo la mia giocatina al lotto o simili quando mi fermavo a comprare le sigarette.
    Era un "giocare contenuto", o meglio "limitato" nel senso che riuscivo a limitarmi (almeno ero convinto di riuscirci).

    Per me il declino è arrivato, anzi è drasticamente aumentato, con l'introduzione dei giochi online.
    Avendo la possibilità di giocare in ogni momento ed in ogni luogo, il giocatore può tranquillamente star seduto sul divano di casa e giocare a tutto ciò che vuole.

    Per me è stato cosi. A volte ho giocato online anche durante le ore di lavoro.
    Mi reputo fortunato perchè non mi hanno mai "beccato".
    Per essere preciso, si può dire che giocavo "sempre", perchè anche quando non giocavo "davvero", la mia testa era proiettata alla scommessa successiva o comunque stava elaborando strategie di gioco.


    -3 il gioco che ripercussioni ha avuto sulla tua vita?
    Mi reputo un Fortunato (la F maiuscola è voluta).
    Nella mia ventennale esperienza di giocatore ho fatto parecchi casini, ho sputtanato una barca di soldi.
    E finchè stavo a casa dai miei mi sono messo in difficoltà da solo ed il danno riguardava solo me stesso.
    Non ho mai chiesto niente a nessuno, tanto meno ai miei (seppur in certe circostanze e con tanti sforzi mi hanno aiutato).

    Piuttosto stavo in casa o non andavo in ferie con gli amici. Ovviamente nonostante questo non ho mai rinunciato a giocare.

    Quando ho conosciuto la mia attuale moglie ho intrapreso un nuovo percorso di vita, almeno per quanto riguardava il "non-gioco".
    Una casa, il matrimonio.
    Tutto bene, ma il "vizietto" non è mai sparito.
    Magari accantonato, ma mai sparito.
    Fino ad arrivare a livelli disastrosi.
    Premetto che io e mia moglie abbiamo il conto corrente in comune ed io sono stato maestro per tantissimo tempo nel mascherare e/o occultare gli estratti conto del cc o delle carte di credito.
    Per non parlare del saldo.

    Il gioco ti mangia però tutto, piano piano, molto lentamente.
    E così il tempo passa e i rapporti umani si sgretolano.
    Gli amici, anche quelli storici, li ho messi da parte, venivano in secondo piano.

    Cosi come altri rapporti. Il gioco ti riduce a pensare solo al gioco, a come recuperare i soldi, a quando fare la prossima puntata.

    Tutto il mondo esterno non conta quasi più. Solo l'arrivo di mia figlia 2 anni fa mi ha un po' "scantato", ma poi sono finito nel tunnel più di prima.

    Piano piano diventi una larva, cambi comportamenti, ti cambia il carattere, si diventa egoisti.
    Si cambia anche fisicamente.

    Certi giorni non mi riconoscevo guardandomi allo specchio.
    SI diventa davvero degli indemoniati.
    Ma come detto prima, io mi reputo un FORTUNATO perchè oggi posso dire di aver perso "solo" tanti soldi.

    -4 quando ti sei reso conto che il gioco non era più un hobby, ma una dipendenza e che hai fatto?


    La maggior parte dei giocatori non si rende conto di avere un problema con l'azzardo o comunque in molti faticano ad ammetterlo.
    In tanti non se ne rendono conto fino a quando non vengono beccati da mogli, figli, genitori, ecc.
    Io non sono diverso e non sono migliore di nessuno, ma un giorno qualunque mi sono reso conto di aver toccato il fondo.


    Avevo bruciato in pochi mesi i risparmi di 6 anni, miei e di mia moglie.
    Mi sono reso conto che mia figlia non poteva avere un futuro.

    Il conto corrente era quasi a zero.
    Non so dire se effettivamente ho capito se fosse una vera e propria dipendenza, ma ho capito che mi ero trasformato lentamente in un mostro.
    Cosi ho fatto ricerche in internet e ho contattato persone competenti.

    Ma la cosa difficile doveva ancora venire: dovevo dire tutto a mia moglie, consapevole dei rischi a cui andavo incontro (lei è sempre stata contraria ad ogni forma di gioco, ma mi ha sempre un pochino "assecondato" il vizio per farmi piacere).

    Bhe, quando sono tornato a casa dal lavoro, col groppo in gola, le ho detto tutto.
    Ero stanco di mentire a tutti, soprattutto a lei.
    Anche se la cosa più triste e per certi versi drammatica era l'essere consapevole che la prima persona a cui mentivo fosse me stesso.

    Le ho detto tutto quel giorno, dalla A alla Z. Tralascio le sue reazioni.

    Per me però è stata una vera e propria liberazione.
    Sono stato meglio, nella drammaticità della situazione.
    Ho messo a repentaglio il mio matrimonio, la possibilità di crescere mia figlia.
    Ma mia moglie (santa donna) piano piano mi ha aiutato. E cosi, il giorno seguente, siamo andati insieme al SerT e da li ho intrapreso il mio percorso di rinascita.

    Rinascita. Perchè quando arrivi a toccare il fondo, come nel mio caso, è un po' morire.

    E ahime' c'è chi lo fa sul serio. I rimedi che ho messo in atto sono quelli "classici": pochi soldi in tasca, niente bancomat, niente carte di credito, evito certi locali, evito certe persone, eccetera.

    Si può dire che per uscirne ho cercato e sto cercando anche ora di cambiare almeno in parte stile di vita e abitudini comportamentali. 21 gennaio 2012: data che per me è un secondo compleanno.


    -5 secondo te cosa ti ha portato a fare di un passatempo dispendioso, un'ossessione?
    (in uno dei tuoi post se non erro hai scritto della tua tendenza ai comportamenti compulsivi da piccolo);
    Voglio premettere che ogni giocatore vive la propria esperienza che seppur simile, è sostanzialmente diversa da quella degli altri.

    Ognuno ha il proprio carattere, una certa cultura, vive certe "cose" a proprio modo.
    Quello che comunemente viene considerato un "vizio", un "passatempo", uno "svago" (con un certo impegno economico) può velocemente trasformarsi in una sorta di droga senza sostanza (che poi non è del tutto corretto, visto che il nostro organismo rilascia determinate sostanze che ti condizionano il comportamento).

    Per quanto mi riguarda direttamente, sono ben consapevole di avere fin dall'infanzia avuto problemi di "compulsione".
    Lo ero anche quando da piccolo in cortile con gli amici ci scambiavamo le figurine.

    E lo sono tuttora quando ad esempio mi piace qualcosa. Non esiste un "aspetto quando posso", ma piuttosto mi assale la voglia del "tutto e subito".

    Solo che nel gioco, a differenza delle altre cose per le quali riesco a darmi un contegno ed un freno, perdevo la capacità di gestirmi. Non riesci in generale a controllarti più, vuoi per una certa smania di vincere, vuoi per dimostrare a te stesso che sei "bravo", vuoi perchè devi e vuoi, e questa è la cosa che più rende dipendenti, recuperare le perdite.

    Purtroppo ho capito troppo tardi che la mente umana viene deviata dalle facili e tanto pubblicizzate illusioni che uno stato senza disciplina ti inculca nella testa.
    Non dò la colpa allo stato per quanto ho fatto, ma credo che lo stato, o perlomeno uno stato civile, debba in prima sostanza badare al bene del cittadino, non lucrare sulle sue possibili debolezze.


    -6 Ora ne sei uscito?
    Uscito?
    E' un parolone.
    Se dovessi rispondere di getto direi di si.
    Ormai è passato più di un anno da quando ho buttato gli ultimi euro al gioco, ma non posso considerarmi "guarito".
    Sono Fortunato perchè ho trovato e ritrovato in me doti che erano ben nascoste e grazie a queste non ho mai avuto ricadute e fenomeni di craving (volgarmente è la forte tentazione e voglia di rigiocare).

    Però non nego che a volte la mente "deviata" mi fa pensare al gioco e al passato, anche se poi la "deviazione" si spegne subito.

    Occorre tenere sempre alta la guardia e bisogna essere ben consapevoli di quel che si era diventati.
    Rimane indubbio, secondo le esperienze mie e di altre persone che conosco, che se ne può uscire se si hanno forti motivazioni personali e forti stimoli per smettere (ad esempio nel mio caso, mi basta pensare a mia figlia ed al suo futuro per farmi passare loschi pensieri).

    Se uno DEVE smettere perchè è costretto da altri, risulta molto più difficile dare un taglio netto e deciso al gioco d'azzardo.
    Con questo non voglio dire che se una persona viene costretta a smettere non ne esce.
    Anzi. Però questa persona probabilmente avrà un percorso con qualche ostacolo in più rispetto a chi invece la voglia di dire STOP l'ha trovata dentro.


    -7 qual è l'ostacolo più difficile da superare quando si cerca di liberarsi dalla dipendenza dal gioco d'azzardo?
    Innanzitutto hai azzeccato la parola: liberarsi.
    Il non-gioco non deve essere visto come una rinuncia, ma proprio come una liberazione.
    Per quanto riguarda la domanda, penso che la cosa più difficile sia ammettere ed accettare di avere un problema serio col gioco d'azzardo.
    Ammettere e accettare il problema è il primo passo da compiere se davvero se ne vuole uscire.
    E per "ammettere e accettare" intendo dire che bisogna parlarne e sfogarsi con qualcuno: la moglie/compagna, i figli, gli amici, persone specializzate.

    Insomma qualcuno che magari si incazza come una bestia sul momento, ma che poi ti sa tendere una mano per darti aiuto.

    Perchè a volte è proprio grazie a chi ci sta accanto che se ne viene fuori.
    Il mio caso è qui a testimoniarlo. Certo che la sola ammissione ed accettazione della dipendenza non basta per uscirne, non è questo l'unico ostacolo.
    Ciò che dovrebbe fare il giocatore d'azzardo che intende smettere è un grande lavoro mentale.
    Occorre cambiare tanti piccoli tasselli della propria persona per potersi liberare da questo male.


    -8 chi ti ha aiutato?
    La prima persona che mi ha aiutato sono stato proprio io. Il giorno che mi sono reso conto di aver toccato il fondo e di avere un problema serio, ho teso la mano per chiedere aiuto.
    E ora posso dire con fierezza e certezza che ho teso la mano alle persone giuste.

    Mia moglie, i miei genitori, mia sorella, i miei suoceri. E poi quelli che io definisco come "Angeli del SerT".

    Mi sono inoltre iscritto ad un Forum, che tutt'oggi frequento quasi quotidianamente, dal quale ho avuto un sostegno morale non indifferente.
    Sono tante le persone che devo ringraziare, tante davvero.
    Anche se, come anticipato prima, in cima alla lista metto me stesso per aver avuto la forza di tendere quella mano.


    -9 hai iniziato a scrivere un libro, come mai? come intendi strutturarlo?
    Scrivere mi è sempre piaciuto. Niente di troppo impegnato e di troppo lungo.
    A dir la verità, c'è anche chi mi ritiene bravino e piacevole. Non lo so. Io ho iniziato a buttar giù qualcosina sulla mia esperienza come giocatore ed ex-giocatore.
    Ho iniziato a scriverlo per caso, per me stesso. Scrivere mi ha aiutato in certi momenti.
    Mettere nero su bianco certe emozioni e certe sensazioni mi ha aiutato a sfogarmi.
    E a volte mi viene molto più facile battere i tasti di un pc piuttosto che far prendere aria alla bocca.
    Fatto sta che quando ho capito che stava prendendo forma qualcosa di più di un semplice "elenco di pensieri", mi son convinto che ci si può provare.
    Non mi sono dato una scadenza, per cui non mi corre dietro nessuno, ma spero che un giorno mia figlia possa ritenersi orgogliosa del padre che ha, dopo aver letto il libro.
    In fondo non sarà nient'altro che un'esposizione di quel che suo padre è stato in passato.
    Diciamo che utopisticamente altro non vuole essere che lo specchio di una persona qualunque che ha affrontato a testa alta un problema.
    E se poi questo libro potrà essere d'aiuto ad altri, ben venga. Ma prima di esaltarsi, sarebbe meglio finirlo (e mi manca ancora molto).


    -10 cosa consigli a chi vive la tua stessa situazione?
    I consigli che posso dare sono già racchiusi nelle risposte sopra.
    Sicuramente bisogna accantonare vergogne e paure.
    Bisogna avere tanto coraggio per affrontare momenti veramente difficili e provanti.
    Occorre prendere consapevolezza del proprio problema e farsi aiutare, senza troppi se e troppi ma.

    Non si deve sminuire il problema perchè il gioco d'azzardo, in ogni sua forma, è una piaga della società moderna. Non facciamoci ingannare dalle pubblicità e dagli illusori slogan.
    Bisogna avere l'umiltà di farsi aiutare e quando qualcuno tende la mano in cerca di aiuto, occorre essere pronti e decisi ad afferrarla

    Inviato dal mio Lumia 630 tramite ForumFree App



    Edited by Heming - 9/5/2021, 00:35
     
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