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L'inutile saggezza del giocatore
"L'unico modo di vincere e' non giocare"
Sembra una frase presa da un libro, un servizio tv o un qualsiasi studio e invece no.. E' semplicemente la frase più utilizzata dai giocatori stessi.
Un caffe' prima di cominciare una sessione di gioco porta spesso allo scambio formale di due parole con qualche altro avventore abituale ma se capita di andare un po' oltre basta poco perche' il discorso arrivi a quanto si e' perso di recente e a che razza di coglioni siamo a tornare sempre per ingrassare le tasche gia' belle gonfie di qualcun'altro; e' proprio durante questi discorsi che si trova un po' di sfogo all'umiliazione del gioco, alla frustrazione dei rapporti umani che si logarono e al degrado delle nsotre vite, e cosi' si capisce che siamo tutti nella stessa amara situazione.
A me non piace molto espormi in merito ai miei problemi cosi' preferisco lasciar parlare e nel tempo ho sentito ogni tipo di storia, dal marito che esce di notte per prelevare di nascosto dalla moglie al pensionato che si sente vivo solo quando gioca. Ogni giocatore ha la sua triste storia, ogni giocatore ha fatto qualcosa di cui si vergogna e la cosa piu' incredibile e' che TUTTI ne sono assolutamente consapevoli... Quando la discussione si sta infossando troppo la cosa piu' comune e' deviare sulle vincite (probabilmente nemmeno tutte reali):
"l'altro giorno stavo perdendo 700 poi finalmente ha cominciato a pagare e sono tornato pari e alla fine ero sopra di 200!"
"beh dai grande, alla fine ti sei rifatto!"
"si poi pero' li ho rigiocati e alla fine ho chiuso sotto di 100.. "
"......"
"eh... alla fine lo sai come va... l'unico modo per vincere e' non giocare proprio! se vinci vorresti vvincere di piu' e se perdi vuoi recuperare... siamo proprio dei coglioni.."
"si decisamente!"
La cosa triste e' che questa conversazione si conclude in un solo modo: il silenzio con cui ci salutiamo e ci appollaiamo davanti ad una slot... eh si... siamo proprio dei coglioni...
Il non parlare del mio caso mi illude di poter sembrare migliore della media ma la sera arriva per tutti... e cosi' appena resto da solo con me stesso, fissando per ore il soffitto mentre mia moglie dorme, penso a tutto quello che ho fatto.. a tutto quello che ho perso, sia in termini materiali che di occasioni.
Da quando ho cominciato a scrivere riesco anche a dormire un po' di piu' e un po' meglio ma si tratta di un miglioramento proprio da poco... non sono ancora pronto pero' per spingermi nei dettagli della mia situazione attuale... non sono ancora pronto a prenderne del tutto coscienza..
Sos Slot tratto dal suo blog
Edited by Heming (Admin) - 15/7/2018, 17:22. -
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L'inizio... prima pagina di una storia spero lunga
A volte, o forse sarebbe meglio dire troppe volte, mi sono reso conto di essere arrivato al famoso fondo del barile; quel livello così basso che pensi che non si possa andare più giù ma che regolarmente trovi il modo di far scendere ancora. Oggi è uno di quei giorni. Oggi però tento un approccio diverso sperando in un miglior risultato.
Ho deciso di tenere questo diario che scriverò per ogni giorno in cui riesco a rimanere lontano dal gioco in modo da avere un’alternativa alle sale slot e in modo da poter mettere tutto nero su bianco perché è innegabile… i giocatori hanno la memoria corta quando si parla del gioco!
Ho 34 anni, una bellissima moglie, una casa dignitosa e pure un bel lavoro e per una buona fetta della popolazione mondiale questo dovrebbe essere più che sufficiente per sentirsi appagati e soddisfatti, io invece ho preferito scegliere la brillantinata e lucente via del gioco così che ad oggi posso definirmi un drogato a tutti gli effetti.
Non saprei nemmeno più dire quando ho cominciato a giocare o come; mi sembra una cosa che faccio praticamente da sempre. Le prime esperienze le ricordo in sala giochi e nelle sale da biliardo ma era una cosa molto più vicina al videogioco che al vero e proprio gioco d’azzardo: giocavamo tra amici, importi ragionevoli in colletta, qualche manciata di monete a testa e si passava un po’ di tempo insieme vincendo o perdendo ma non era importante, era comunque una situazione di aggregazione sociale, c’era modo per ridere con qualcuno, per parlare, per bersi una birra, c’era modo di essere vivi.
Il passo successivo sono stati i bar e i tabacchini, ambienti poco ospitali e non dedicati alle slot per cui dopo qualche decina di euro ricordo chiaramente il senso di inadeguatezza che mi assaliva e mi portava ad uscire e a cambiare posto. Prendevo delle belle pause durante il lavoro, che mi consente una discreta autonomia di spostamenti e orari, e giravo due o tre posti diversi, ogni volta almeno una cinquantina di euro e poi via, nuovamente a lavoro. Ricordo chiaramente già allora il peso degli sguardi della gente che mi vedeva, o almeno io ero convinto mi guardassero, inserire monete su monete bello incravattato durante l’orario di lavoro ma quando sei all’inizio del tunnel colorato del gioco certe cose ti scivolano addosso.
Era il periodo dell’università e del primo lavoro quindi i soldi non bastavano mai anche senza gettarli nel gioco e le scuse che mi inventavo con la mia famiglia perché mi dessero una mano erano le più disparate, dal dentista al meccanico per lo scooter, dal corso di formazione alla trasferta non pagata, ma in qualche modo si tirava avanti e i conti si facevano tornare sempre.
Nello scrivere queste righe riesco a rivedere nei minimi dettagli i posti che frequentavo di più, dal tabacchi sotto casa, sempre impolverato e affollato di anziani in passeggiata, con le vetrine ricariche di giocattoli ormai troppo datati e ingialliti per essere davvero venduti, al bar gestito dai cinesi, sempre deserto e con un costante odore di varichina, che teneva le slot dietro degli orrendi separé in legno nero intarsiato.
Ricordo esattamente il peso e l’ingombro di cinquanta euro in monete da due, di come sembrasse non potessero mai finire e di come in pochi attimi mi trovavo a giocherellare nervosamente prima con le ultime cinque e poi con le ultime tre in attesa dell’imminente fine e della nuova cambiata.
Chiudo questo mio primo giorno sperando di poter scrivere anche domani, sperando di riuscire da oggi ad essere una persona migliore, una persona più forte.
Sos Slot blog diario di un drogatoInviato dal mio LG tramite ForumFree App
domenica 1 marzo 2015
I primi problemi.. i primi debiti.
Così come da un lato si presenta accattivante e colorato il mondo del gioco dall'altro ha una controparte veramente buia.. il lato economico.
Bastano pochi mesi "fatti bene" per cominciare ad aprire delle voragini economiche che possono trascinarti veramente molto in basso.
Con l'arrivo dello stipendio la sensazione di euforia e potenza economica ti regalano l'idea di poter giocare e perdere senza conseguenze, ma bastano pochi giorni per cominciare a vivere attaccato alla calcolatrice, per cercare di far quadrare dei conti che la matematica stessa si rifiuta di far tornare. Per i primi tempi un'aiuto concreto è la carta di credito: spostiamo il problema al mese prossimo! Questa però più che una soluzione è un nuovo ENORME problema: i primi mesi se sei fortunato in qualche maniera ancora ce la fai, il plafond ti copre le spese e ancora di avanza qualcosa, ma nel giro di poco i conti cominciano a sovrapporsi e non importa quanto ti fosse sembrato fattibile, ti trovi INEVITABILMENTE a doverti scontrare con la realtà. Il mese prossimo non avrai soldi per pagare nemmeno la carta.
E' un processo che può impiegare mesi o anni ma se non ha la capacità di accorgerti subito può portare ad un solo amaro traguardo: il prestito.
Per mia fortuna ho sempre lavorato quindi la mia prima richiesta di finanziamento è andata liscia: 4.500€ in posta.
I giorni in attesa dell'esito sono snervanti, non passano mai. Controllo la mail in modo maniacale sperando di ricevere qualche notizia ma ancora nulla e intanto la scadenza della carta di credito si avvicina. Dopo quattro gironi ormai fatico a dormire anche di notte e mi prometto in tutti i modi che mai più mi troverò in una situazione del genere. Prendo sti soldi, chiudo tutti i debiti che ho in giro e basta giocare!
Il sesto giorno la chiamata tanto attesa e si firma finalmente il contratto! "Nel giro di un paio di giorni troverà i soldi in conto". E' fatta. Sono salvo. La carta verrà pagata e pagato tutto mi restano ancora quasi 1000! La prima sensazione è quasi quella di una bella vincita.
Carta pagata. Conti sistemati. Vabbè.. un ultimo saltino a giocare lo potrei anche fare... Per esperienza diretta posso certamente affermare che non esiste circostanza peggiore: la consapevolezza di avere dei fondi disponibili abbatte quella parvenza di freno interno che rimane e il gioco diventa ancora più aggressivo, le puntate si alzano. Bastano due giorni per essere di nuovo a zero.
"Almeno però non ho più debiti!".. "Adesso davvero basta!"...
Se state leggendo queste righe sapete bene quanto me è questione di poco prima di capire che una soluzione c'è.. la carta di credito è stata completamente saldata: il plafond è tutto disponibile!!!
Questo è stato l'inizio del mio dramma.. questo il momento in cui la situazione davvero è precipitata.
Se sei ancora in tempo questo è veramente il momento in cui ti devi fermare.
Tratto da sos diario di un drogato http://sosslot.blogspot.it/?m=1Inviato dal mio LG tramite ForumFree App
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Questi post sono la sintesi dei disastri e dei fallimenti a cui si va incontro giocando, li ho letti più volte e continuerò a ri-leggerli. Grazie Heming... . -
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Up rileggetela !!! .
